Alcuni di voi ricorderanno i meravigliosi fiori di Butchart Gardens di cui vi avevo parlato qualche settimana fa. Quando c’eravamo stati non avevamo avuto modo di gustare una zona particolarmente piacevole dei giardini, il cosiddetto Japanese Garden.
Ideati in parte dall’intraprendente Signora Butchart, i giardini giapponesi costituiscono un’oasi di pace all’interno di quest’angolo paradisiaco della penisola di Saanich su Vancouver Island.
Si accede alla zona attraverso quest’entrata dall’aria orientaleggiante ed eccoci in un’altra dimensione. Il sentierino procede sinuoso tra felci e muschi invitando alla riflessione. Tutto intorno è verde, mille sfumature di verde, dalle tenere foglioline al verde più intenso.
Le piante curate e selezionate, potate ad arte per creare intrecci complessi, accolgono il visitatore che, circondato dal verde e dall’acqua che scorre tranquilla, sente subito una sensazione di benessere. Anche una persona nevrotica e poco portata per la spiritualità come me non si è potuta sottrarre al fascino di questa zona. Fatti pochi passi, si respira la quiete del fen shui. So che alcuni di voi saranno scettici, lo sarei stata anch’io, ma la sensazione di tranquillità che ho provato era del tutto reale. Dovrei andarci più spesso per poter godere dei benefici “naturali” offerti dall’ambiente.
Alcuni tronchi d’albero sono completamente coperti di un muschio particolarmente fiorente,effetto delle frequenti piogge che da settembre a maggio irrorano il terreno.
Procediamo tra i vialetti fino a raggiungere il ponticello. Sullo sfondo l’intensa vegetazione lascia spazio ad un’aiuola di pietrine di un grigio tenue, versione maxi dei giardini zen da tavolo, quelli nei quali si può rastrellare la sabbia. Godiamoci la bellezza del paesaggio e la pace che ne deriva.
Tra tante piante non potevano mancare le canne di bambù che creano un tunnel. I fusti esili si slanciano verso l’azzurro del cielo e le ombre si distendono nel tardo pomeriggio invitando alla quiete e alla meditazione.
Dicono che la stagione più bella per visitare questa parte dei giardini sia l’autunno quando le chiome degli alberi si vestono di rosso. Gli aceri giapponesi con le loro foglioline più sottili creano meravigliose combinazioni cromatiche quando intonano il canto del cigno.
Torneremo al terminare l’estate, quando i colori caldi ci culleranno verso la quiete invernale e le giornate diventeranno più brevi. Allora per compensare la tristezza dell’autunno la natura ci regalerà uno spettacolo straordinario. Stay tuned!
I Giapponesi sono frenetici in tutto ma con i giardini ci sanno fare! Non per niente Monet nei suoi ultimi anni aveva trovato la sua pace e la sua ispirazione a Giverny. 🙂 aspetto le foto autunnali!
Arriveranno, anche se psicologicamente non sono ancora pronta!
E sì. questi giardini sono proprio belli e sono certa anch’io che la loro stagione ideale sia l’autunno, è quella la stagione dei colori dai magici riflessi, aspettiamo una nuova visita allora!
Tornerò sicuramente a fotografare i colori autunnali. Dovrebbero essere bellissimi, in più a quel punto il flusso dei turisti sarà notevolmente diminuito.
Mi ci vorrebbe un’iniezione di tranquillità, visto che oggi ho scoperto che, per la seconda volta in poche settimane, siamo stati visitati dai pidocchi… ho gli occhi fuori dalle orbite!
Bellissimi i giardini giapponesi (grazie Marina di averli fatti vedere a tutti e quanti!), ma anche quelli “all’italiana,” solo che quegli ultimi forse ti lasciano un po’ delusi se conosci le versioni originali, tipo i giardini Hanbury, o quelli dell’Abbazia della Cervara…
Forse se fossi stata in Giappone li vedrei con altri occhi, chi lo sa, bisognerebbe chiedere ai visitatori nipponici.
I love i giardini giapponesi!! Quanto mi piacerebbe averne uno qui fuori, proprio sotto la finestra…
Buona domenica 🙂
Sì, sono proprio belli, ma bisogna curarli moltissimo e saperli potare ad arte. Anche a me piacerebbe averli più vicini perché questi sono a una ventina di km da Victoria, comunque meglio che niente. Buona domenica e speriamo che esca il sole 😃